’arte della lavorazione delle perle di vetro è diventata patrimonio immateriale dell’umanità il 17 dicembre 2020. Questa antica tecnica chiamata lavorazione a lume. Risale al 1500 e consiste nello sciogliere bacchette di vetro colorate sulla fiamma di un cannello, per raggiungere una temperatura tra gli 850 e i 1400 gradi.
Esistono diversi tipi di vetro idonei per questa tipologia di lavorazione, ma la migliore rimane un vetro con un coefficiente di espansione alto (COE 104) come il vetro di Murano, il Reisenbach, il C.I.M…
Ciò che identifica il vetro di Murano e che lo ha reso famoso come vetro artistico è il fatto che sia un vetro morbido. Un vetro che fonde a temperature basse, di composizione sodocalcica che si raffredda lentamente, lasciando quindi il tempo al maestro di modellarlo a mano.
Un difetto di questo tipo di vetro (morbido) è che è estremamente sensibile agli sbalzi di temperatura. Per questo ha bisogno di maggiori attenzioni durante la lavorazione. Il vetro va fatto raffreddare il più lentamente possibile, specialmente tra i 500 e i 200°. In quel momento si creano le tensioni che potrebbero portare alla rottura del pezzo. Terminata la lavorazione l’oggetto creato dovrà essere messo quindi in una muffola. Un forno che durante la lavorazione mantiene la temperatura fissa di 500° per poi scendere lentamente fino a temperatura ambiente.
Questo procedimento si chiama la tempra e permette di riallineare le molecole della perla. Una volta creata e temprata, la perla è pronta per la pulizia e la montatura. Ogni perla è unica.